L’opera aperta / The open work

Mostra Courtesy Emilia-Romagna 2020

Editoria
Visual identity
allestimento

Vedere è già di per sé un atto creativo.

HENRI MATISSE

La mostra, seconda edizione del ciclo Courtesy Emilia-Romagna di Arte Fiera, prende spunto dall’omonimo saggio di Umberto Eco, in cui il semiologo affronta il tema della indefinitezza dell’opera d’arte. Le opere aperte sono opere che, seppure formalmente compiute dal loro esecutore, vengono “completate” dall’interprete nel momento stesso della loro fruizione estetica. Dall’idea curatoriale nasce dunque la scelta dell’elemento portante del visual: l’effetto olografico.
La patina cangiante nei vari spettri cromatici mostra un’immagine di sé ogni volta diversa, in base alla posizione dell’osservatore nello spazio, restituendo così il concetto di “indefinito” perno delle scelte curatoriali. L’olografia è stata tradotta in texture cromatica per le stampe in quadricromia. Infine, in linea con la prima edizione, è stato sviluppato un design grafico minimale, basato su colori neutri, che valorizzasse le opere in esposizione.