Il risultato sono tre non-immagini che, nella loro entropia, cercano di rappresentare la tensione tra paura dell’inconosciuto e fascino per la scoperta, sentimenti alla base di ogni ricerca artistica e scientifica dell’essere umano, dove un ruolo sempre più strategico è giocato dalla tecnologi adigitale. Un’identità visuale che, attraverso la semplicità compositiva e plastica, cerca di costruire un sistema di riconoscibilità e informazione non invasivo, ma capace di distinguersi.